Siglata e costituita il 21 Luglio 2015, deriva il nome dalla caratteristica tipica dei camion a partire dal Dopoguerra in poi: che, per avere maggiore aderenza su strada aumentando al contempo la portata di carico, vedevano i loro padroni far aggiungere il quarto asse posteriore (prodotto per lo più da famosi marchi quali ‘Romanazzi’, ‘Viberti’, ‘Perlini’): modificando così, migliorandoli, mezzi che all’origine, invece, nascevano con tre.
Fondata e presieduta dall’appassionato ed esperto Carlo Marazzato, dal 2012 il più grande collezionista di camion storici italiani, gestisce una raccolta privata di circa 400 mezzi (di cui più della metà perfettamente restaurati e in ordine di marcia) che testimoniano l’evoluzione del camion italiano nel Novecento attraverso i marchi e i modelli più rappresentativi, con un appassionato e sentito omaggio agli esemplari di punta firmati dai principali carrozzieri e designer italiani dell’epoca, oggi per lo più quasi tutti in maggioranza scomparsi.
Scopo statutario dell’associazione è promuovere il mondo degli autocarri d’epoca attraverso raduni, eventi, manifestazioni, condividendolo anche con il cinema, la tv e la stampa specializzata.
Con un occhio attento alla solidarietà e al sociale, coinvolgendo spesso e volentieri i pezzi della collezione in iniziative meritorie degne di nota destinate di volta in volta alle più nobili finalità. Dispone di un proprio showroom a Stroppiana (VC) in cui, soltanto previo appuntamento, è possibile visionare la raccolta provata costantemente aggiornata.
E affettuosamente dedicata, quale autentico e immenso tributo di riconoscenza in fieri da Carlo Marazzato alla memoria del padre Lucillo, prima pietra del rinomato ‘Gruppo’ industriale da sempre attento al valore della cultura d’impresa che ancora oggi porta fieramente il loro cognome quale leader italiano, dal 1952, nel settore ambiente e soluzioni per il pianeta.
Una curiosità: il logo dell’Associazione ricalca la sigla ‘4 Assi Perlini’ un tempo applicata sul frontale della cabina dei camion, con l’aggiunta della parola ‘Più’ al posto del marchio e, come dice il nome, del poker d’assi: quasi a indicare che il destino è sempre pronto a sparigliare le carte, disegnando e indicando nuove strade. Anche (e soprattutto) per i mezzi storici.




























